giovedì 26 gennaio 2017

Mastering ITB o OTB

L’argomento che si andrà a trattare in questo articolo si basa su una discussione che vede protagonista la fase di mastering, ovvero l’ultima della catena in una produzione discografica, prima che il disco venga mandato in stampa, in cui vengono fatti ulteriori trattamenti dinamici in frequenza, dove è necessario, ottimizzando il lavoro effettuato durante la fase di mix. Questo dibattito è nato negli ultimi anni, a partire dalla fine degli anni 90’, quando, con lo sviluppo dei computer e dei software, sono nati i plugin hanno preso il via nel campo audio, potendo, quindi, sostituire alcuni processi analogici della fase di mastering. Oggi, invece, sono molte le persone che utilizzano solo plugin per la fase di mastering e stiamo parlando soprattutto di chi fa “home recording” che, chi per disponibilità economica, chi per spazio, preferiscono fare le proprie produzioni ITB (In The Box) che OTB (Out of The Box). La domanda che i migliori fonici e anche gli artisti si fanno è: mastering analogico o digitale?
In questo elaborato verranno analizzate fonti tratte da articoli che analizzano l’argomento, libri (ad es.: “Mastering Audio: The Art and the Science” scritto da Bob Katz, famoso Mastering Engineer americano) e interviste dirette a fonici del settore come Alberto Cutolo (Mastering Engineer del Massive Studio). Si parlerà, inoltre, delle differenze di suono (vantaggi, svantaggi e quali sono i fattori che causano il cambio del suono) tra mastering analogico e mastering digitale, spiegando, inoltre, cosa spinge un fonico ad utilizzare il plugin o l’outboard esterno per questa fase finale di produzione.

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1 commento:

  1. L'elaborato è fatto molto bene, l'argomento è uno dei più discussi oggi ma questo essay fa capire bene I pro e i contro fra un Mastering analogico e uno digitale.

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